L’espressione KM ZERO sta ad indicare una filiera molto corta, che ha ridotto al minimo i passaggi tra produttore e consumatore. Questa riduzione ha dei vantaggi sull’ambiente, sulla nostra salute e sul portafoglio.

Quali sono gli alimenti a KM ZERO?

Gli alimenti che possono definirsi a KM ZERO sono essenzialmente frutta, verdura, ortaggi, legumi ma anche carne e latticini. I prodotti vegetali “locali”, raccolti al momento giusto e subito messi in commercio, garantiscono una maggior freschezza e migliori caratteristiche organolettiche, grazie al breve tempo di trasporto.

Viceversa il prodotto non a KM ZERO e magari “fuori stagione” al supermercato significa, nel 90% dei casi, che il Paese di provenienza non è l’Italia e che prima di arrivare sulla nostra tavola ha fatto lunghi viaggi in nave o aereo.

Per questo motivo dovrà necessariamente essere sottoposto a metodi di conservazione, che possono alterare le proprietà e il gusto con coloranti, conservanti e sostanze che ne modificano anche sapore e colore. Inoltre, ciò comporterà sicuramente un drastico aumento del prezzo.

Gli alimenti a km 0, invece, offrono maggiori garanzie di freschezza proprio per l’assenza, o quasi, di trasporto. Inoltre, preferendoli, si valorizza la produzione locale e si recupera il legame con il territorio, imparando a conoscere sapori tipici e tradizioni gastronomiche.

Dove trovare i prodotti a KM ZERO?

Negli ultimi anni la richiesta di questo genere di alimenti è notevolmente incrementata è per questo che sono sorte varie iniziative che hanno reso più semplice l’incontro tra domanda ed offerta. Vediamo qualche esempio:

  • Coldiretti: la maggiore Organizzazione degli imprenditori agricoli a livello nazionale, da sempre garanzia di qualità e certezza di filiera a KM ZERO.
  • GAS “gruppi di acquisto”: gruppi di acquisto organizzati spontaneamente, che partono da un approccio critico al consumo e si rivolgono direttamente all’agricoltore e all’allevatore, per acquistare i loro prodotti;
  • Farmer markets: quando sono gli stessi produttori che possono “aprire” la loro azienda ai consumatori come anche organizzare dei mercati locali;
  • Corner: nei supermercati dedicati agli alimenti a KM ZERO e alle aziende impegnate nel basso impatto ed economia circolare.

Consumare alimenti a KM ZERO aiuta anche l’ambiente. Non solo aiuta ad avere una alimentazione più sana, composta da prodotti locali e freschi, allo stesso tempo, aiuta l’ambiente perché l’uso dei carburanti e delle emissioni che ne derivano sono limitati al minimo grazie ai ridotti spostamenti. Ciò comporta anche un minor ricorso ad imballaggi e a sistemi di conservazione (come le celle frigorifere) e di confezionamento.

KM ZERO e portafoglio. Erroneamente si pensa che il prezzo dei prodotti a KM ZERO sia maggiore. Sul prezzo non sono stati caricati i costi di trasporto da mete lontane, si imballaggio, stoccaggio. Tutto questo a vantaggio del gusto e della bontà della merce acquistata.

KM ZERO e salute. Il prodotto a KM ZERO garantisce anche una dieta sana ed equilibrata, basata su prodotti di stagione. Ultimo, ma non meno importante, elemento positivo: il prodotto a KM ZERO per le sue caratteristiche di alimento sano e stagionale, irrobustisce il nostro sistema immunitario, prevenendo così anche la nostra disposizione alle malattie.

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“Promozione di scelte di consumo consapevole, nel rispetto del principio di precauzione e dei processi produttivi etici e sostenibili” Piano di attività annuale 2020 Regione Lazio, approvato con DGR n. 726 del 20 ottobre 2020.

Foto di Martina Janochová da Pixabay