A half-eaten meal of ground red maize, white rice and crushed mango leaves. This will be the only food Ramata Modou, 58, and her six children will eat today. The meal was gathered by begging from house to house in a village near the IDP camp for women and children where they live and where Ramata is the appointed leader. <br><br>   In an attack on her village, on the border with Nigeria, Ramata Modou's husband suffered a heart attack and her 17 year old daughter and grandchild were taken. Following the attack Ramata and her children, aged from five to 16 years old, fled their village, eventually arriving in Meme, where, for the first two months, they all slept under trees. <br><br> The extreme north of Cameroon is suffering a food shortage exacerbated by climate change and conflict with Boko Haram. Fighting has spread across the borders from Nigeria into the countries of the Lake Chad region creating a refugee and famine crisis. Once an intrepid tourist destination boasting Waza national park, the extreme north of Cameroon now hosts people fleeing violence housed in unnamed refugee camps where they are lucky if they manage to get a single meal each day.

No, non è un Pollok! Anche se in termini di originalità ed estro.. non ha nulla da invidiare.

Ma allora che cos’è?

La geniale fotografia di Chris de Bode, racconta il pranzo di una famiglia del Camerun, nello specifico quello messo in tavola della signora Ramada Modou per i suoi sei figlioletti.

Già, proprio così!

Quello che vediamo infatti è: mais rosso, riso e foglie di mango.

Per un totale di circa 60 grammi.

Difficile da accettare soprattutto per chi vive in Europa o in America del Nord dove –  secondo le stime della FAO –  si sprecano a persona, circa 95 – 115 kg di cibo all’anno.

Ma a prescindere dagli sprechi, il responsabile principale di questo vergognoso fenomeno è il cambiamento climatico.

Secondo il Glossario Dinamico ISPRA-CATAP, per cambiamenti climatici si intende: “qualsiasi cambiamento di clima attribuito direttamente o indirettamente ad attività umane”. 

L’attuale emergenza climatica ed energetica è scientificamente correlata agli attuali modelli di produzione e consumo: lo studio di un’equipe di ricercatori specializzati in cambiamenti climatici (Human Influence on Winter Precipitation over North America and Eurasia) ha sancito il rapporto di causa ed effetto tra riscaldamento globale e aumento di violenti, imprevedibili e devastanti fenomeni atmosferici nel mondo. 

Solo in Italia, tempeste, alluvioni, nubifragi e bombe d’acqua sono aumentati del 31%! 

Oltre l’80% delle persone vulnerabili dal punto di vista alimentare vive in Paesi esposti a rischi naturali in ambienti degradati.

Per loro, il cambiamento climatico significa eventi meteorologici estremi più frequenti ed intensi che aumentano l’insicurezza alimentare e la malnutrizione distruggendo terre, bestiame, colture e scorte alimentari.

Questo intensifica i conflitti a causa delle scarse risorse a disposizione, che generano nuove crisi umanitarie, fenomeni migratori e sfollamento di popolazioni.

Situazione dai contorni sempre più apocalittici? Si, ma non ancora irreversibile. 

Per questo è necessario promuovere il consumo e le produzione responsabili, il rispetto delle risorse naturali, incoraggiando comportamenti sostenibili; unatteggiamento consapevole di Famiglie e Consumatori, è il primo strumento culturale utile a contrastare le catastrofi ambientali (le cui principali vittime, sono i bambini).  

In collaborazione con le sedi di tutta Italia divulghiamo incessantemente ai nostri soci e alle comunità, la “Strategia europea di adattamento ai cambiamenti climatici”, affinchè tutti abbiano la possibilità di agire e garantire così che le misure di adattamento siano efficaci e tempestive.

Contenuti prodotti con il contributo della Regione Lazio, nell’ambito del Programma generale di intervento della Regione Lazio (MISE 9) con l’utilizzo dei fondi del Ministero dello Sviluppo economico DM 10.08.2020.

Foto di Chris de Bode