Charles Dickens, scriveva a proposito del Mediterraneo: “A un certo punto della sera e del mattino l’azzurro del Mediterraneo supera ogni immaginazione o descrizione. È il colore più intenso e meraviglioso, credo, di tutta la natura”.

Chissà cosa penserebbe – e scriverebbe – oggi, l’immortale autore di Oliver Twist, se sapesse che la sua “gemma blu” culla della civiltà classica, grazie a inquinamento, acidificazione delle acque e innalzamento delle temperature sta lentamente surriscaldandosi…

L’inquietante aggiornamento arriva dal Laboratorio Enea di Osservazioni e misure per l’ambiente e il clima: “prima della rivoluzione industriale il contenuto atmosferico di CO2, uno dei principali gas effetto serra prodotti dalle attività umane che influiscono sul clima, si attestava intorno alle 280 parti per milione, mentre nel 1992, quando abbiamo iniziato le misure dell’anidride carbonica a Lampedusa, erano circa 350 parti per milione” afferma Alcide di Sarra, specificando “ad oggi abbiamo registrato 420 parti per milione, con un incremento fortissimo negli ultimi 25 anni pari a circa il 15% e un tasso di crescita annuale che è passato da 1.7 ppm/anno a circa 2.6 ppm/anno”.

Impressionante, ma scientificamente comprovato.

Per via delle emissioni, CO2 e metano, e delle sempre più frequenti e forti ondate di calore,  il Mar Mediterraneo, vede sempre più compromessa la sua unica biodiversità, gli habitat di varie specie stanno subendo alterazioni pericolosissime e le conseguenze su pesca, acquacultura, paesaggio marino, condizioni atmosferiche ed evaporazione… senza un repentino cambio di marcia, potrebbe essere irreversibili.

Sapremo raccogliere questo SOS della nostra risorsa più importante, il Mare?

Saremo in grado di rispettare gli obiettivi europei della neutralità climatica entro il 2050?

È bene ricordarlo, ognuno di noi può fare la differenza, e non serve essere super eroi: per esempio in spiaggia, insistiamo con la differenziata, non lasciamo in balia del vento plastica o buste, sapone o shampoo biodegradabili – perchè lo scarico delle docce va direttamente in mare e non ci sono filtri né sistemi per evitare l’inquinamento – e infine, invece di andare a caccia di stelle marine, granchietti, conchiglie e molluschi… perchè non ci divertiamo a osservarli nel loro habitat senza interferire?! Lo sapevi che esistono più di 2000 specie di stelle marine? Che esistono granchi così piccoli da non superare i 2 centrimetri? Che le conchiglie anche se vuote, contribuiscono a preservare la spiaggia in cui si trovano impedendone l’erosione? 

Allora perchè non gustarsi un viaggio di blu alla scoperta di queste meravigliose e affascinanti creature?

Insomma, piccole regole di condotta che possono produrre significativi risultati (se tutti li rispettassimo). 

In gioco non c’è solo la nostra casa, ma anche il nostro futuro e quello delle generazioni che verranno. “Ho bisogno del mare, perchè… mi insegna” Pablo Neruda 

Contenuti prodotti con il contributo della Regione Lazio, nell’ambito del Programma generale di intervento della Regione Lazio (MISE 9) con l’utilizzo dei fondi del Ministero dello Sviluppo economico DM 10.08.2020.

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