Dimmi ciò che mangi e ti dirò chi sei”. Una frase familiare, di conviviale allegria, ma che può sottintendere molte sfumature.

 Siamo sempre sicuri di ciò che in effetti mangiamo? Sappiamo cosa compriamo? Ma soprattutto, ciò che compriamo è di accertata e certificata qualità?

Quando si parla di sicurezza alimentare e di diritto alimentare ci si confronta con una materia non troppo semplice, considerate le differenti istanze degli operatori del settore alimentare e dei consumatori.

Il progetto C.R.E.A.R.E – Consumatori Responsabili ed Efficienti per l’Alimentazione, i Rifiuti e l’Energia, realizzato dall’Associazione Movimento Difesa del Cittadino Lazio (MDC Lazio) e dall’Associazione Europea Consumatori Indipendenti Lazio (AECI Lazio), finanziato grazie ai contributi della Regione Lazio per lo Sviluppo Economico, intende rispondere anche questi interrogativi.

Grazie al seminario online “Alimentazione, sicurezza e sostenibilità a beneficio del consumatore, le Associazioni hanno affrontato la tematica in questione proponendone una lettura critica ed informativa: si percorre una strada che va dalle origini della Politica Agricola Comune europea e le sue prospettive future, passa per l’agricoltura biologica e i consumi a Km 0, ed arriva a considerare l’etichetta come uno strumento di comunicazione ed informazione, suscettibile anche di originali migliorie.

In generale, la buona notizia è che in ambito europeo l’attenzione, politica e normativa, alla tematica alimentare è viva e posta sotto costante osservazione, sia in ambito di sviluppo strategico sia in tema di tutela dei consumatori. Mentre infatti la normativa in tema di sicurezza alimentare si avvale del rigore legislativo delle istituzioni europee, la politica comunitaria continua a puntare sull’agricoltura sostenibile e su produzioni che si avvalgano dei più rigorosi controlli, preventivi e successivi a tutela della salute dei consumatori, dentro e fuori l’UE.

Una scelta, questa, che moltiplica i suoi effetti in una dimensione molto più ampia: sostenibilità alimentare significa anche tutela dell’ambiente in ogni sua componente. Il rispetto degli ecosistemi, dei cicli biologici della natura e degli animali garantisce la salubrità degli equilibri che sottostanno anche alle pratiche di consumo di ognuno di noi.  Uno degli esempi pratici che sempre più desta l’interesse della comunità è il così detto Consumo a Km 0, ossia una pratica di acquisto legata al consumo di prodotti della filiera corta, a beneficio dunque di un’economia locale con un ridotto impatto ambientale. Letteralmente, dunque, dal produttore al consumatore, citando l’ambizione della Commissione UE!

E se sussistono o persistono dubbi, ecco che interviene l’etichetta, strumento che funge da anello di congiunzione tra chi produce e chi consuma, una vera e propria “carta d’identità” del prodotto. L’etichetta diventa infatti una chiave di informazione, ma anche un potente mezzo di marketing, regolamentato e riconosciuto a livello europeo ed italiano. Anche in ragione di ciò, si è orientati a considerare più originali, nonché semplificati, modelli di etichette così da incoraggiare i consumatori ad acquistare prodotti più salutari. È il caso infatti dell’etichetta a semaforo o del nutriscore, i quali, in alcuni Paesi come Gran Bretagna e Francia, affiancano le tradizionali e obbligatorie informazioni nutrizionali con utilizzo dei bollini “semaforici”. Quando si parla di alimentazione dunque il discorso assume contorni ampi e rilevanti, proprio perché gli interessi e gli interessati sono molteplici. In un certo senso, ciò che mangiamo può effettivamente dirci ciò che siamo, sia in quanto consumatori consapevoli, sia in quanto cittadini coscienti della realtà di cui siamo parte e per la quale insieme ci troviamo ad agire per il benessere comune.   

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Il Progetto è finanziato dalla Regione Lazio e realizzato nell’ambito del “Piano di attività annuale per la tutela dei consumatori e degli utenti – annualità 2021” ai sensi della DGR n. 961 del 21 dicembre 2021